Yohji Yamamoto, la primavera-estate 2024 degli outsider della moda

Il municipio di Parigi, costruito tra il 1535 e il 1628 da Enrico IV e Luigi XIII, ieri sera ha ospitato la sfilata primavera-estate 2024 donna di Yohji Yamamoto, stilista visionario e all’avanguardia che definisce i canoni della moda giapponese sin dagli anni ’70. Il nero, come consuetudine, definisce la palette della sfilata del designer del Sol Levante, caratterizzata da silhouette stravaganti e fuori dal tempo. Ma stavolta, c’è spazio perfino per i pois e per i timidi dettagli in bianco, sulla tavolozza esigente di Yohji Yamamoto, che raramente ammette il colore. Ribelle, tradizionale e fortemente identitaria, la collezione prêt-à-porter sfoggia una maestria e un’artigianalità degne di una linea haute couture, tra volumi scultorei e tessuti frammentati.

Ad aprire le danze ci sono i tailleur rigorosi, composti da gilet dallo scollo tondo e gonne midi a balze, camicie dalle spalle volumizzate e file di bottoni pudici. I tubini ospitano strascichi ondulat che si allungano fino a terra, i top giocano con nodi e trasparenze, mentre le calzature – sneaker, brogue e sandali – sono rigorosamente flat, ancorate al suolo. Gli abiti midi, tipicamente destrutturati, sono ricoperti da lembi, balze, imbastiture e pannelli di tessuto semi rigido disposti in modo disordinato, creando una silhouette messy ed inquietante. I set spezzati, invece, mostrano una personalità casual e disinvolta, con gilet corti e pantaloni morbidi a vita bassa, decorati da cinture a catena e collane stratificate, tipicamente anni 2000. Sugli abiti si aprono spiragli di tessuto che imprigionano il busto in una gabbia, mentre le gonne a vita bassa si aprono lateralmente in profondi spacchi, svelando leggings grigi e collant bucherellati.

In una gamma di abiti complessi e dalle silhouette minuziose, c’è poco spazio per gli accessori, che si limitano a collane ton sur ton e cinture massicce, in cuoio. Yohji Yamamoto strizza l’occhio alle tendenze giovanili pur non compromettendo la sua personalità da outsider, dimostrando un’assidua ricerca nei confronti della novità. I riferimenti classici si fondono armonicamente con le svolte contemporanee, per una collezione che amplia ancora di più l’universo oscuro ed incantato dello stilista giapponese.

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