La batosta dei socialisti alle ultime elezioni locali in Spagna si è fatta sentire. Trionfa il Partito Popolare a Madrid, così come Vox a Siviglia. Risultati netti che hanno certificato l’emorragia della principale forza di governo, guidata da Pedro Sanchez, che non può rimanere a guardare. Anzi, deve passare ai fatti, seppur dolorosi. È per questo che il primo ministro spagnolo, oggi, con sorpresa e anticipo ha convocato le elezioni anticipate, che dovevano andare in scena a fine anno, dimettendosi dal suo ruolo.
Rivolgendosi alla nazione in televisione, Pedro Sanchez ha annunciato di aver rassegnato le sue dimissioni, comunicando al re Felipe VI la sua «decisione di sciogliere il Parlamento e di procedere alla convocazione delle elezioni generali». È ora che gli spagnoli «prendano la parola», aggiunge. «Ho preso questa decisione alla luce dei risultati delle elezioni di ieri», spiega ancora, «anche se il voto […] era regionale e locale, il significato del risultato va oltre e come primo ministro e segretario generale del Partito Socialista, lo assumo in prima persona».