Tre giorni di prognosi per una contusione e l’assegnazione ai servizi interni. È questo ciò che ha ottenuto uno dei 4 “ghisa” della Polizia locale che, mercoledì 24 maggio, è finito al centro delle polemiche per il noto video dell’aggressione nei confronti di una donna transgender, soprannominata Bruna (qui le parole rilasciate ieri). Ed è proprio l’artefice delle “manganellate” a parlare alle persone a lui vicine, come ha riportato il quotidiano “Il Giorno”, spiegando la sua versione dei fatti: «Ho sbagliato, ma in quegli istanti l’adrenalina ha preso il sopravvento: non doveva succedere, siamo vigili e dobbiamo riuscire sempre a mantenere la calma e a comportarci in maniera professionale», avrebbe detto secondo il quotidiano.
Momenti concitati, che non gli hanno permesso di avere la giusta lucidità. Oltre alla corsa per l’inseguimento, all’agente un’altra cosa era rimasta impressa: «L’immagine che continuava a girarmi in testa dei bimbi a scuola». C’è amarezza. Anche perché, in realtà, la sequenza che ha coinvolto il “ghisa” e gli altri 3 colleghi era molto più lunga, ma il video immortala nello specifico solo la parte finale dell’inseguimento e di quelle ore movimentate. Questo «non ha di certo aiutato a comprendere il contesto», avrebbe detto. Nella ricostruzione dell’accaduto, viene raccontato il momento in cui Bruna avrebbe finto un malore, mentre veniva trasportata in auto presso la sede del Nucleo operativo radiomobile milanese. «Abbiamo deciso subito di fermarci. Di recente, ho fatto un corso per utilizzare il defibrillatore automatico: mi sono ricordato che ogni secondo è prezioso, e quindi ho pensato che quella persona avesse bisogno», avrebbe concluso.
Intanto a Milano prosegue l’onda di indignazione per l’accaduto. Proprio a riguardo, domenica 28 maggio alle 17.30, in Piazza della Scala a Milano, Cig Arcigay Milano, Sentinelli e altre associazioni, hanno organizzato una manifestazione a favore di Bruna, la donna aggredita dai vigili urbani, e «contro l’uso ingiustificato e inaccettabile della forza da parte di alcuni esponenti delle forze dell’ordine», si legge sui social.