Il tema è di quelli che da sempre accompagna l’umanità: dove inizia la mia libertà, e dove quella degli altri? Per millenni ci si è interrogati su questa domanda, non sarà un video TikTok a risolverla ma può aiutare a capire come oggi la società interpreti un concetto così complesso.
Capita così che Antonia Freya Lydia, modella che vive a Londra, circa un anno fa stia cercando di girare un “aesthetic video” in un’affollata stazione della metropolitana di Londra, dove transitano circa milioni di persone al giorno. La “regia” prevede che le piume che adornano il vestito vengano mosse dallo spostamento d’aria creato al passaggio del treno. Ma, come dicevamo, Antonia è in uno dei posti più affollati al mondo e inevitabilmente sono in tanti a passare davanti alla sua telecamera, rovinandole il momento. «Non puoi aspettare neanche un secondo, signore?», la frase pubblicata della modella su TikTok.
A distanza di un anno, domenica 17 settembre, il video è stato condiviso su “X” da un utente “terzo” che lo ha accompagnato con queste parole: «Quando vedi qualcuno che registra, cammina dietro la telecamera o aspetti letteralmente dieci secondi, se non puoi farlo allora non meriti di far parte di una società civile». Se l’intento era quello di scatenare l’inferno beh, obiettivo raggiunto, il tweet ha ricevuto migliaia di commenti e ricondivisioni. Anche perché l’utente su “X” in questione ha aggiunto: «La società è fondata sul fatto che le persone siano gentili tra loro, se non riesci nemmeno a trattenerti dall’invadere lo spazio privato di qualcuno, allora la società è crollata».
Tra i tanti che sostengono che bisognerebbe abbandonare «l’aspettativa che tutti in uno spazio pubblico debbano accontentarti se stai “filmando contenuti?”», un’ondata di pareri si è scagliata su questo video, che già su TikTok aveva ricevuto migliaia di commenti, e sul tweet. Lasciandoci col dubbio: ma è maleducato chi passa davanti a chi sta registrando il video o chi registra il video in una metro affollata?
[Fonte Foto: TikTok @turnttoni]