Cannabis light, i prodotti da ingerire a base di cbd si potranno acquistare solo in farmacia

I prodotti “da ingerire” a base di cbd non potranno più essere venduti da erboristerie, canapa shop o tabaccai, ma solo dalle farmacie.

Il ministero della Salute ha revocato la sospensione del decreto del primo ottobre 2020 a firma dell’allora ministro Roberto Speranza, che inseriva le “composizioni per somministrazione ad uso orale di cannabidiolo (cbd) ottenuto da estratti di cannabis” nella tabella delle sostanze stupefacenti.

Al tempo, proprio le proteste di associazioni, imprenditori e commercianti scoppiate a seguito dell’emanazione di quel decreto ne avevano sancito la sospensione. Ora, con l’eliminazione di questa, dal 22 settembre in Italia la possibilità di acquistare cannabis light sarà limitata, ed eventualmente anche vietata del tutto.

Come detto, al momento l’intervento del governo colpisce esclusivamente i prodotti da ingerire. Se non vi dovessero essere nuovi interventi legislativi, spariranno dunque dalle attività commerciali che non sono farmacie gli oli di cbd, ad eccezione di quelli preparati con principio attivo sintetico, che non rientra nel provvedimento. Teoricamente anche gli oli ad uso cosmetico dovrebbero poter essere venduti senza problemi, in quanto il decreto riguarda solo le preparazioni ad uso orale.

Resta invece aperto il tema della cannabis light, che contiene alte percentuali del CBD, ma va ricordato che l’attuale governo ha prima proposto due leggi per vietarla, mai discusse in Parlamento; poi ha presentato due emendamenti, poi ritirati, che avrebbero voluto legalizzarla come prodotto da inalazione creando il monopolio di vendita presso i tabaccai.

Tags: cannabis light