Bradley Cooper: dopo le critiche per il naso finto nel film su Leonard Bernstein, i figli del compositore e l’Anti-Defamation League lo sostengono

Negli ultimi giorni Bradley Cooper si è ritrovato al centro di una controversia che lo ha accusato di antisemitismo a causa del naso finto che ha usato per impersonare Leonard Bernstein, il celebre compositore e direttore d’orchestra americano di origini ebraiche, noto soprattutto per il suo lavoro in West Side Story. 

Ma facciamo un passo indietro. Cooper ha non solo scritto e diretto, ma anche interpretato il ruolo principale nel film intitolato “Maestro”, un biopic incentrato sulla relazione di Bernstein con la moglie Felicia Montealegre, interpretata da Carey Mulligan, che sarà presentato in anteprima al Festival del Cinema di Venezia il 2 settembre e verrà poi distribuito su Netflix il 20 dicembre. Quando sono emerse le prime immagini dell’attore sul set, in molti, tra cui anche esperti del settore, hanno criticato l’uso delle protesi al naso, chiedendosi se fossero proprio necessarie per interpretare un personaggio di origine ebraica e parlando anche di “jewface”, un termine che riecheggia il più noto “blackface”.

I figli di Leonard Bernstein, Jamie, Alexander e Nina, hanno preso posizione in una dichiarazione condivisa sui social lo scorso 16 agosto e, difendendo Cooper, hanno scritto: «Ci spezza il cuore vedere false dichiarazioni o incomprensioni dei suoi sforzi. È vero che Leonard Bernstein aveva un bel naso grosso. Bradley ha scelto di usare il trucco per amplificare la somiglianza, e siamo perfettamente d’accordo. Siamo certi che anche nostro padre sarebbe stato d’accordo. Qualsiasi lamentela stridente su questo problema ci colpisce soprattutto come tentativo, in malafede, di portare in basso una persona di successo – una pratica che abbiamo osservato troppo spesso su nostro padre. In ogni momento durante la realizzazione di questo film, abbiamo potuto sentire il profondo rispetto e sì, l’amore che Bradley ha portato al suo ritratto di Leonard Bernstein e sua moglie, nostra madre Felicia. Ci sentiamo così fortunati ad aver vissuto questa esperienza con Bradley e non vediamo l’ora che il mondo veda la sua creazione».

Più recentemente, nella giornata di ieri, 21 agosto, anche l’”Anti-Defamation League”, organizzazione ebraica che combatte contro i pregiudizi e il bigottismo, ha sostenuto Bradley Cooper, dichiarando al portale “Variety” che la sua rappresentazione di Bernstein non è antisemita: «Nel corso della storia, gli ebrei sono stati spesso ritratti nei film antisemiti e nella propaganda come caricature malvagie con nasi grandi e agganciati. Questo film, che è un film biografico sul leggendario direttore d’orchestra Leonard Bernstein, non è quello».

Tags: Bradley Cooper