Non siamo mai veramente pronti ad assistere ad uno show di Balenciaga. Dopo le passerelle di fango, quelle avvolte nella nebbia, gli iPhone rotti e le It Bag-spazzatura, la sfilata per la primavera-estate 2024 si aggiudica un altro record di inquietudine e controversia nell’industria della moda. Il sipario, rosso e opulento, rende la passerella ancora più drammatica, mentre gli ospiti assistono nella penombra alla parata di abiti dello stilista georgiano Demna Gvasalia, che dirige la maison sin dal 2015. Tra le loro mani, qualche giorno prima, il libro “Le Veste de Tailleur – Guide de Montage Traditionnel”, con nozioni su come realizzare un tailleur perfetto, che rivivono attraverso la voce incalzante di Isabelle Huppert e la soundtrack di BFRND, nel corso di tutta la sfilata.
Ad aprire lo show, nientemeno che la madre dello stilista stesso, che anticipa una scelta di modelli non canonici, di ogni età, altezza e taglia. Le prime proposte sono caratterizzate dale maniche lunghe e abbondanti, su trench, giacche, bomber e cappotti, alternate con una serie di elegantissimi abiti plissé in con maniche a pipistrello, in nero, bianco, o in stampe floreali verdi, azzurre e rosa. L’attenzione ricade subito sulle borse, che proseguono ciò che è iniziato con Le Cagole, e si ricoprono di portachiavi, catene, lucchetti e specchietti. Lunghissimi anche i pantaloni puddle, da cui spuntano le inconfondibili calzature knife, la cui forma affilata si abbina agli occhiali da sole che ricordano la maschera di un supereroe. A volte, le scarpe si trasformano anche in una borsa, portata in mano dai modelli. In tipico stile Balenciaga, i volumi si gonfiano, svettano verso l’alto, e diventano monumentali con le spalle sagomate.
Mentre Demna Gvasalia tesse le lodi dell’alta sartoria, la sfilata si trasforma in un impeccabile esercizio di rivolta. Iniziano ad apparire i primi abiti lacerati, i top-tattoo seconda pelle, i jeans slavati e le stratificazioni eccessive, con silhouette così abbondanti da risultare informi. Gli uomini indossano ciabattine pelose e mule con tacco, le sneaker diventano enormi e spiccano ancora di più abbinate alle tute slim e i borselli a tracolla, portando in passerella la perfetta uniforme del maranza. Sulla catwalk ci sono perfino gli accappatoi e le borse della spesa con le stampe della frutta, mentre la colonna sonora si fa sempre più angosciante, aprendo la pista ad una serie di giacche da moto, abiti plastici e t-shirt dai messaggi espliciti – come quello che recita “See Now Buy Now”.
È un’eleganza beffarda a chiudere lo show di Balenciaga, con proposte in lungo opulente e dal taglio messy, come le maniche lunghissime e i pannelli di tessuto che ricadono in maniera disordinata lungo il modello. Tra paillettes, camminate robotiche e acconciature da pin up, il vortice di tensione che ci porta fino all’ultima uscita: una sposa fantasma ricoperta da un abito bianco ingombrante e amorfo, creepy come la Miss Havisham di “Grandi Speranze”.
Crediti foto: @balenciaga