“Il mio lavoro è la mia vita”. Con questa premessa Alessandro Michele ci accompagna per mano nel suo universo fatto di arte, letteratura classica, storia, ma soprattutto intriso di presente. Ospite di “Muschio Selvaggio”, il podcast di Fedez e Luis Sal, è partito dalla sua infanzia per poi raccontare chi è oggi. Vive a Roma, vicino Piazza Navona, con il suo compagno e proprio quando stava per andare via dall’Italia e da Gucci è arrivata la proposta di diventare direttore creativo della Maison.
“Quella che doveva essere una fine è stato un inizio. Ero stufo del lavoro che facevo prima, poi un caffè ha cambiato la mia vita. Quando stavo per dare le dimissioni è arrivata la proposta di assumere la direzione creativa Gucci”.
“Serendipity” afferma Alessandro Michele che crede tanto al destino, al mistero e alla vita. “La creatività è il motore dell’universo. Non smetto mai di fare e non mi precludo niente”. Si potrebbe ascoltare per ore i suoi racconti appassionati e appassionanti.
“Il minimalismo fa risuonare le cose, io mi sento un po’ un direttore d’orchestra. Per me gli oggetti sono come giocattoli, mi diverto a collezionarli!” spiega.
E a proposito di ciò che sarà confida: “La vita è fatta di accadimenti. Non progetto quasi mai il futuro, perchè non lo vedo tanto. Mi sento un po’ come una volpe che corre in un prato, l’unica cosa che mi interessa è godere del prato e correre. Se non ti dedichi al presente non c’è futuro”.
“Il viaggio non è viaggiare, ma stare. Quindi potrei tranquillamente vivere ogni tre mesi in un posto diverso” racconta la mente e la mano dietro Gucci.
“Uscendo fuori dal mercato della moda, le persone davano rappresentazione del loro io. Io metto quello che mi piace è sembrato un concetto più forte e rivoluzionario- e continua- Io ho fatto questo lavoro non perchè mi piaceva la moda, ma perchè mi piaceva la musica, la strada, il teatro. Non sono mai stato interessato a entrare nelle boutique. Ho fatto una scuola che è durata 20 anni”.
“La cosa più bella è lavorare con gli artisti. All’inizio volevo fare il costumista. I miei miti non sono più vivi. Quando ho iniziato, però, ho potuto realizzare i vestiti per il concerto di Madonna. Quando lei ha fatto la prova del concerto a New York solo per me ho pensato ‘Ma forse non è vero!’.
Tra le celebs più affezionate alla Maison c’è sicuramente Harry Styles: “Siamo molto amici, ci piacciono le stesse cose. Spesso mi chiama e mi dice ‘ho visto che ti sei messo quella cosa, la voglio anche io!’ e gliela mando o la ruba direttamente dal mio armadio! Lui ha cominciato a vestirsi con le mie cose quando ho fatto il primo show, ma non sapevo chi fosse. Non avevo sentito mai nessuna canzone dei One Direction. Ci siamo incontrati a Londra, ci siamo conosciuti, ora ci vediamo tutte le estati, è nato un amore di amicizia. Con lui ho scoperto la mia parte adolescente. Gli piacciono quasi tutte le cose di cui gli parli”. Le borse che indossa? “Un giorno mi ha visto con una borsa, l’ha voluta provare e mi ha detto che le voleva assolutamente. Le cose belle piacciono a tutti”. Una delle fonti inesauribili di ispirazione? Il mondo sacro.“Uno dei miei sport preferiti è entrare nelle chiese. A Roma mi capita spesso quando sono per strada o vado a fare la spesa di perdermi nelle chiese. Hanno qualcosa di magico”.