Erano i tempi di TRL, dei primi mp3 che qualche cattiva persona scaricava illegalmente e masterizzava sui cd, delle magliette attillate e dei capelli col gel. Eravamo felici? Forse sì, ma non lo sapevamo. Ma sapevamo di avere un amore unico, spassionato, per una band britannica che aveva un nome tanto semplice quanto essenziale: “Blue”. Direste mai che sono passati ormai quasi 20 anni da uno dei capisaldi della nostra adolescenza? Sì, stiamo parlando di “Breathe Easy”, o meglio di “A Chi Mi Dice”, riedizione italiana datata 2004 firmata da Tiziano Ferro e ricantata dalla band nella nostra lingua. Questo perché proprio da noi, questi 4 bei ragazzotti britannici, avevano conquistato migliaia e migliaia di fan.
Capaci di vendere 15 milioni di dischi in tutto il mondo, i “Blue” hanno dominato in patria e non dal 2001 al 2005, prima di una pausa, con conseguenti progetti solisti di alcuni, e il ritorno nel 2011. Duncan James, Lee Ryan, Simon Webbe e Antony Costa pochi giorni fa, però, hanno voluto annientare i nostri sentimenti, sbattendoci in faccia la realtà: ossia che il tempo purtroppo scorre troppo veloce. E in occasione di “Arena Suzuki” su Rai 1, pochi giorni fa, si sono esibiti in un medley che ci ha fatto venire i lacrimoni. Inevitabile la reazione social, ma anche quella dei fan accaniti della band, o di coloro che comunque li portano ancora nel cuore, nonostante gli anni passati. Ma un’altra bella notizia c’è stata nelle ultime ore, ovvero che i “Blue” torneranno in concerto in Italia a Milano, nel 2024. Inizialmente era stata annunciata una data, il 14 aprile 2024, al Fabrique, ma è andata soldout in pochi minuti. Allora ne è stata annunciata un’altra il giorno dopo… ma anche in quel caso, niente, i biglietti sembrerebbero essere finiti allo stesso modo.
Sembra di tornare indietro nel tempo quando li vedevamo ospiti a TRL su MTV e riempivano Piazza Duomo a Milano. Ma anche quando, ogni qual volta passavano in radio o altrove canzoni come “All Rise”, “One Love”, “Bubblin’” e molte altre ancora, ci veniva voglia di cantarle a squarciagola.
